lunedì 1 aprile 2013
vuoto di me
domenica 20 gennaio 2013
proprio sul punto di cadere.
ho accumulato un debito troppo inestinguibile ormai?
ho quasi 28 anni, e se mi guardo indietro scopro tante vite,
passate e finite, a ricambiare il mio sguardo lucido, sempre triste.
non ti vedo mai felice.
sono una persona fortunata, lo so.
non ti vedo mai felice.
penso di aver attraversato un confine ormai
e quel confine mi stava aspettando,
ho pagato il pedaggio e ho capito che appartenevo all'altra regione,
quella dei cuori stanchi,
quella dei cuori strani,
quella dei cuori rotti.
ho attraversato il confine perché non ce la faccio più ad essere diversa da me.
se penso a te il cuore mi scoppia
e allora non ti penso quasi mai.
ti cerco nelle macchine.
ti immagino e rabbiosamente ti respingo .
piango spesso in tuo nome, ma forse è il mio.
vorrei incontrarti proprio sul punto di cadere dice una canzone,
ma io ti ho incontrato ed solo ora ho capito che ero sul punto di cadere,
il mio cuore di traboccare e la mia testa di passare il confine.
è tutto così logico a guardarlo adesso, perché tu mi hai uccisa, ma io sapevo che l'avresti fatto.
l'amore è un gioco di azzardi, non a caso si rimane nudi spesse volte.
martedì 31 luglio 2012
vomito acido
domenica 6 novembre 2011
nevermind
mercoledì 19 ottobre 2011
il mio canto livido sei tu
lunedì 3 ottobre 2011
solchi.
il solco e' il tuo sorriso che piange,
un insetto cacciato con troppa maestria e lo sguardo manchevole dei tuoi occhi attraversa mari infiniti, partirai di nuovo attraverso il muro della mia finestra, io ti vedro' volare e piano accennero' a un saluto.
perche' altro non potrei. un cuore stanco e uno schermo, o forse i cuori sono due e l'etere, maligno, ti tiene sospeso, come in cui quadri dove su rocce volanti torreggiano castelli. il mio castello e' di sabbia e sputo, aspetto solo il lupo che venga qui a soffiarlo giu', togliero' un'altra stanza la prossima volta che ricostruisco, togliero' il letto e il comodino dove poggio gli occhiali e lascero' evaporare tutta l'acqua per non poter piu' dissetare la mia sete notturna e ballero' appesa a un cappio che mi strappi via le mie mani mute.
tu morirai vecchio e sereno, perche' io ho il dono del tempo. come potevo essere cosi' fasulla?
il mio sorriso e' un solco per raccogliere le lacrime.